La bioedilizia sembra essere diventata ormai un vero e proprio stile di vita da adottare tanto all’atto della costruzione di una casa quanto nel momento in cui diventa necessario ristrutturare un edificio.
Cos’è la bioedilizia?
La bioedilizia è un nuovo iter costruttivo che si ripropone l’obiettivo di realizzare edifici ecosostenibili. In particolare in molti casi materiali naturali e tecniche innovative si combinano con il fine ultimo di ridurre l’impatto ambientale che, inevitabilmente, una struttura abitativa porta con sé.
Tra gli obiettivi di chi costruisce preoccupandosi di non turbare troppo gli equilibri di Madre Natura, c’è quello di ricreare situazioni confortevoli avvalendosi di tecnologie che possano garantire bassi consumi o che facciano della struttura in costruzione un’opera ecocompatibile dal momento in cui viene eretta a quello della demolizione.
Per rispettare tutte queste condizioni, le imprese edili devono innanzitutto preoccuparsi di studiare i vincoli geografici di una data zona: insomma il tipo di terreno, la natura della vegetazione circostante, le caratteristiche del clima e quant’altro rivestono in tal senso una certa importanza.
Fatto ciò, il progetto si adatterà all’ecosistema della zona (nei limiti del possibile) facendo ad esempio in modo di controllare a priori la temperatura interna (magari installando dei giardini verticali che non solo hanno tale capacità, ma producono anche una discreta biodiversità e, aspetto tutt’altro che trascurabile soprattutto nelle grandi città, riducono un po’ i livelli di inquinamento) o di sfruttare al meglio la luce naturale.
I materiali
Diventa quindi particolarmente importante compiere una scelta dei materiali parecchio oculata: essi saranno naturali, non danneggeranno l’ambiente, terranno a freno eventuali emissioni e, soprattutto, non saranno pericolosi e nocivi per uomini, animali e natura.
Ultimo ritrovato in tal senso è il biomattone in canapa e calce, un oggetto che garantisce la perfetta traspirazione degli ambienti ed un’altrettanto ineccepibile qualità dell’isolamento termico ed acustico.
Non siete ancora convinti? Ecco un altro esempio: grazie alle loro caratteristiche uniche combinate alla nuova e crescente sensibilità per i materiali ecocompatibili, stanno tornando di moda i pavimenti in linoleum. Anche questi sfruttano materie prime naturali quali la juta, che mediante elaborate lavorazioni, formano un tutt’uno con pasta di olio di lino, parti di sughero, resine, colori naturali ed addirittura delle speciali farine di legno. Un interessante articolo reperibile sul sito www.rifarecasa.com si sofferma ad analizzare la struttura di questo particolare tipo di pavimento riscontrando nel suo impiego un gran numero di vantaggi. Tra i tanti aspetti positivi ad esso legati emergono il costo esiguo del materiale grazie alle nuove tecniche di produzione e la facilità di posa in grandi ambienti perché questa avviene in poco tempo, generando appunto una minor spesa.
I costi
Ed ecco la risposta alla domanda che vi stavate ponendo sin dall’inizio: quanto costa costruire casa secondo i principi della bioedilizia? Tranquilli, si tratta di prezzi più che sostenibili ed inoltre ammortizzabili nel giro di pochi anni in virtù del non indifferente risparmio energetico che un appartamento del genere è in grado di garantire a chi lo abita.
La spesa maggiore, non è difficile intuirlo, deriva dall’acquisto del legno che in Italia non è poi molto reperibile (la soluzione? Utilizzare la pietra!), ma in ogni caso non spenderete più di 120 euro al metro quadro. Cappotto termico, raccolta dell’acqua piovana, infissi e rubinetti ad hoc possono poi completare in economia il quadro.