Tassa aria condizionata: bisogna pagare la tassa sui climatizzatori?

Negli ultimi anni il governo italiano ha recepito una norma proveniente dall’Unione Europea, e che riguarda una tassa sui nostri condizionatori.

Una delle principali critiche a questa tassa riguarda il vanificare in parte gli sforzi fatti da coloro che nel tempo hanno già cercato varie soluzioni per poter risparmiare e ridurre i consumi. Dall’altro lato è una tassa che va in direzione di una maggiore tutela dell’ecosistema.

Per capire a quanto ammonta la tassa sui condizionatori bisogna far fede a quanto contenuto nel libretto del condizionatore. In più bisogna fare particolare attenzione, perché se non si è regola si rischia di ricevere una multa. Nelle prossime righe troverete tutto ciò che dovete sapere su questa tassa e sui controlli necessari.

Cos’è il libretto Condizionatori

Il libretto del condizionatore è diventato obbligatorio nell’ottobre del 2014. In questo modo è molto più semplice poter capire quando e come controllare il proprio impianto. I condizionatori sono stati equiparati ai sistemi per il riscaldamento. All’interno del libretto bisogna segnalare le varie caratteristiche dell’impianto, come le prestazioni e l’efficienza.

A fare la differenza è la quantità di kw. I condizionatori invernali con una potenza di almeno 10 kw e i condizionatori estivi con una potenza di almeno 12 kw devono essere sottoposti a regolari controlli ogni 4 anni, così da poter essere revisionati in maniera scrupolosa. Per tenere traccia delle revisioni è necessario avere a disposizione un altro libretto.

Lo scopo della revisione è quello di poter controllare che gli impianti siano a norma. L’obiettivo è duplice. Da un lato si vuole verificare che gli impianti siano il più possibile efficienti, evitando consumi eccessivi e inutili sprechi. Situazioni di questo genere possono avere conseguenze sull’ambiente. Dall’altro lato si può così verificare che gli impianti siano del tutto sicuri, e che non siano presenti rischi per la salute di coloro che sono presenti all’interno dell’abitazione.

Cosa succede se non si è in regola?

I controlli vanno effettuati in maniera regolare, e nel paragrafo precedente abbiamo indicato quali sono gli impianti che secondo la legge devono essere a norma. Cosa accade se non si rispetta quanto previsto dalla legge?

Il rischio per i cittadini è quello di incorrere in una multa, che può avere valore variabile. Si può essere passibili di multa sia per il condizionatore che per la caldaia. Il valore della multa non è fisso, e può arrivare anche a circa 300 euro. Si tratta di una quantità di denaro non da poco. Per questo è importante controllare che tutto sia in ordine, per evitare questo genere di problemi.

Chi deve occuparsi del libretto?

Uno dei dubbi più diffusi riguarda la responsabilità del libretto in caso di affitto. A chi spettano le spese per l’aggiornamento del libretto e per i controlli? Agli inquilini o al padrone di casa?

Le norme attuali prevedono che tale onere sia di responsabilità degli inquilini. Il padrone di casa non ha alcuna responsabilità, neanche di tipo economico. Per questo potrebbe essere utile, prima di prendere un affitto, controllare lo stato degli impianti.

Controlli sui condizionatori: come avvengono?

Molti si chiedono questo genere di controlli come avvengano. Chiariamo fin da subito che riguardano in egual misura sia le caldaie che i condizionatori. Attualmente questo tipo di controlli è affidato alle regioni, che a loro volta stanno cercando di varare delle gare d’appalto per assegnare a delle aziende il compito di verificare e controllare lo stato degli impianti. Se volete saperne di più vi suggeriamo di consultare gli enti della vostra regione.

Di solito si riceve una comunicazione ufficiale tramite una lettera, con un invito a mettere in regola il proprio impianto entro una determinata data. Il controllo deve essere effettuato da tecnici specializzati, che poi potranno aggiornare il libretto indicando la data in cui è stata svolta la revisione, con accanto il proprio timbro o la propria firma.

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